Motori elettrici, sharing economy, veicoli connessi e guida autonoma: di fronte a queste tendenze, l’industria automobilistica non ha altra scelta che cambiare rotta. Porsche Informatik, il centro di controllo software di Porsche Holding, riveste un ruolo fondamentale nel gettare le basi di questi sviluppi. Il futuro della mobilità è abilitato dagli individui che possiedono gli strumenti necessari per progettare soluzioni di eccellenza a livello mondiale. Nel 2018, Porsche Informatik ha scelto di rinnovare la propria infrastruttura IT con l’aiuto di VMware, partner consolidato, e oggi la missione è compiuta: la soluzione Software-Defined Data Center (SDDC) creata da VMware e i prodotti in esecuzione su di essa hanno consentito all’infrastruttura IT di Porsche Informatik di guadagnare la pole position, per affrontare e vincere le sfide future.
E se un potenziale acquirente non fosse in grado di configurare la propria auto? Uno scenario critico
Porsche Informatik GmbH, azienda con sede a Salisburgo, ha plasmato il mercato dell’auto sin dagli anni ’60. Come azienda del gruppo VW, Porsche Informatik è abituata ad affrontare molteplici sfide. “Nel settore automotive ogni nuovo sviluppo è legato in modo sempre più stretto alle competenze digitali, che aumentano le aspettative in termini di prestazioni per le quali ci rivolgiamo a Porsche Informatik, la nostra azienda di sviluppo software”, afferma Peter Friedwagner, Head of Infrastructure and Common Platforms di Porsche Informatik. L’azienda si è quindi trovata a dover rivedere i propri processi interni, poiché il time-to-market dei prodotti software era troppo lungo. Un’ulteriore necessità era migliorare la disponibilità delle risorse IT per gli sviluppatori delle diverse business unit. Inoltre, i tempi di attesa dell’assistenza dovevano essere ridotti per fornire un servizio più efficiente ai clienti dei 29 Paesi in cui vengono distribuite le loro soluzioni.
La sicurezza e la disponibilità IT rappresentavano le priorità nell’agenda del team di Peter Friedwagner, con l’obiettivo di ammodernare l’infrastruttura di Porsche Informatik per raggiungere e mantenere standard più elevati. Qualsiasi interruzione nell’attività del data center avrebbe potuto causare conseguenze allarmanti: i potenziali acquirenti non sarebbero più stati in grado di configurare le proprie auto e la spedizione dei pezzi di ricambio si sarebbe arrestata. “Ci troveremmo in una situazione grave se un cliente volesse portare la propria automobile in assistenza e il sistema non funzionasse”, sottolinea Friedwagner.
Integrazione imbattibile grazie alle soluzioni VMware
Per essere all’altezza delle nuove sfide, Porsche Informatik ha scelto le soluzioni Software-Defined Data Center di VMware. “Nel lungo periodo, il nostro obiettivo principale è ridurre la complessità e, da questo punto di vista, l’elevato livello di integrazione rende le soluzioni VMware semplicemente imbattibili”, afferma Friedwagner spiegando le ragioni alla base della collaborazione di lunga data tra le due aziende. “Nessun’altra azienda potrebbe darci lo stesso vantaggio tecnologico”. Grazie a VMware, Porsche Informatik ha realizzato una nuova piattaforma di Software-Defined Data Center completa, con una visibilità totale su computing, storage, rete e cloud automation, arrivando a implementare e gestire in modo indipendente tutte le soluzioni in soli quattro mesi.
Firewall innovativo per la protezione dagli hacker
Grazie alla sua struttura geo-ridondante la soluzione SDDC di VMware oggi è in grado di garantire la disponibilità delle unità di elaborazione negli stabilimenti Porsche Informatik di Salisburgo e Wels. Al tempo stesso, un sistema più efficiente basato su processi automatizzati permette di gestire la domanda crescente di nuove soluzioni software. I prodotti SDDC di VMware hanno, inoltre, fornito la risposta corretta al problema degli attacchi informatici, che mostrano un trend crescente e comportano miliardi di dollari di costi ogni anno per le aziende di tutto il mondo. “Siamo un gruppo internazionale e, come tale, rappresentiamo un obiettivo primario per i criminali informatici”, spiega Lisa Siegensleitner, Security Specialist di Porsche Informatik. “Per questo motivo è stato molto importante per noi sviluppare un firewall innovativo come parte del progetto con VMware”. Il firewall VMware è in grado di fermare i movimenti laterali, cioè la diffusione interna del malware verso altri sistemi; inoltre, ogni macchina virtuale ha il proprio firewall per il quale è possibile definire regole specifiche.
Adottando questa soluzione innovativa, Porsche Informatik contribuisce anche a garantire che in futuro Porsche Holding possa continuare a detenere la posizione di azienda leader in Europa nel settore automotive. Il progetto VMware, infine, ha gettato fondamenta più solide per le nuove tecnologie come il container as-a-service, l’intelligenza artificiale, i big data e la realtà virtuale.
Peter Friedwagner, soddisfatto dell’andamento del progetto, ha dichiarato: “Le soluzioni VMware sono il cuore pulsante che alimenta la nostra infrastruttura”.
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