La scorsa settimana è stato presentato il Piano triennale Agid 2019-2021 per l’informatica nella Pubblica Amministrazione che, collocandosi sulla scia del precedente e integrandone le linee di azione, definisce gli obiettivi che le oltre 50.000 pubbliche amministrazioni italiane devono perseguire nel prossimo triennio per agevolare la digitalizzazione e portare avanti i grandi progetti infrastrutturali già intrapresi negli ultimi anni. Il documento rappresenta uno strumento in continua evoluzione, con l’obiettivo di mettere in atto una strategia condivisa da tutti gli attori della trasformazione digitale del Paese, dalle amministrazioni che operano sul territorio ai destinatari finali della digital transformation della PA: cittadini, imprese, mercato e mondo della ricerca.
Il piano contiene elementi importanti per strutturare la governance: sostiene il percorso inclusivo di crescita digitale delle PA centrali e locali istituendo un Responsabile per la transizione al digitale, recepisce le recenti direttive e regolamenti europei sull’innovazione, rafforza gli interventi a supporto delle amministrazioni locali per colmare il digital divide tra i diversi territori del Paese e definisce modelli e strumenti perché la PA si apra ai temi dell’open innovation, della smart city, della blockchain e dell’intelligenza artificiale.
In particolare, continua il consolidamento di attività già avviate come la razionalizzazione dei data center pubblici e l’adozione del Cloud nelle amministrazioni italiane quale tecnologia prioritaria per consentire risparmi di costi e maggiore sicurezza. Le amministrazioni sono quindi tenute a valutare l’adozione di servizi digitali disponibili in cloud prima di qualsiasi altra soluzione tradizionale.
Come responsabile di un’azienda IT all’avanguardia, non posso che esprimere soddisfazione e plauso per un piano di sviluppo che può rappresentare un volano per l’innovazione dell’Italia e mantenere il nostro Paese competitivo a livello internazionale. Quello della Pubblica Amministrazione è un mercato strategico, per il quale Assintel stima che la spesa ICT nel 2019 sarà di 4,1 miliardi di euro. Le opportunità per portare innovazione e, di conseguenza, miglioramento dei servizi per i cittadini sono dunque enormi ed è importante riuscire a coglierle.
Non possiamo quindi che auspicare che il piano trovi una veloce e concreta attuazione per accelerare la trasformazione del settore e superare alcune criticità che finora hanno ostacolato lo sviluppo digitale della PA in Italia.
In questo senso l’utilizzo del cloud nella PA può sicuramente portare risparmio, maggior sicurezza, accessibilità agli strumenti, protezione dei dati personali e rappresentare un elemento di sviluppo e innovazione. Dal nostro lato ci impegniamo a supportare la Pubblica Amministrazione in tutti gli aspetti di trasformazione dell’infrastruttura IT: dall’agevolazione nell’adozione di un’infrastruttura cloud aperta e flessibile, passando per la trasformazione della rete basata su un approccio di sicurezza intrinseca contro le minacce informatiche, fino alla gestione moderna e sicura del digital workspace e dei dispositivi utilizzati dagli utenti finali. VMware si propone come un alleato strategico per la pubblica amministrazione italiana, capace di promuovere il progresso e l’innovazione del Paese.
Tuttavia, appare evidente che il percorso di digital transformation della Pubblica Amministrazione richieda ancora molti sforzi al fine di concretizzare un cambiamento tecnologico, culturale e politico. L’IT nella PA è chiamato a conseguire obiettivi strategici dimostrando al tempo stesso il valore e il ritorno sugli investimenti delle proprie attività, in un contesto ancora caratterizzato da budget ristretti, rigida burocrazia e una cultura restia al rischio. Ritengo quindi che la Pubblica Amministrazione debba affrontare un cambiamento di approccio nei confronti dell’IT, e comprendere come esso possa portare efficienza ed efficacia all’interno dei suoi processi per poter veramente accelerare la modernizzazione e la crescita del settore e del Paese.
Nonostante i passi da compiere siano ancora tanti, sono fiero che esistano esempi virtuosi di aziende e CIO illuminati che hanno compreso la portata dell’innovazione e della trasformazione digitale e che molti di essi siano oggi nostri clienti. Il Ministero dell’Interno, ad esempio, ha scelto il Software Defined Network di VMware e ha migrato la rete delle prefetture su tecnologia VMware NSX, per aumentare i livelli di sicurezza, scalabilità e agilità dell’infrastruttura, ottenendo una maggiore semplicità di gestione. Ma posso affermare con piacere che gli esempi illustri sono presenti su tutto il territorio italiano: dalle Università di Pisa e Firenze, protagoniste di un rinnovamento delle proprie infrastrutture IT basato sulla virtualizzazione di data center e storage, fino a InnovaPuglia, società tecnologica in-house della Regione Puglia, che ha consolidato la propria infrastruttura secondo il paradigma del Software Defined Data Center in collaborazione con VMware, per erogare servizi ICT più efficienti per tutti gli enti sanitari e le PA del territorio e diventare Polo Strategico Nazionale, nonché cloud provider strategico per il dialogo tra amministrazioni e cittadini in tutto il Mezzogiorno.
Proprio per sottolineare l’importanza dell’impegno delle aziende IT nell’ambito della digital transformation della PA, il 16 maggio parteciperò a ForumPA, il più importante evento nazionale dedicato al tema della modernizzazione della PA, per portare il punto di vista di VMware su “Come creare valore attraverso una nuova e fattiva partnership pubblico-privato”.